Karpos

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EKAITZ MAIZ

Dai il meglio di te stesso - E. MAIZ

BIOGRAFIA

Ekaitz Maiz, l’alpinista artigiano della roccia. Non c’è definizione più azzeccata per descrivere il climber navarro, classe '79, sguardo rilassato e mani segnate dalla pietra. Cresciuto tra le falesie di Etxauri e i paesaggi aspri dei Paesi Baschi, Ekaitz vive l’arrampicata in modo speciale: un mix tra gesto atletico, osservazione paziente e rispetto profondo per la montagna.

Per il fuoriclasse spagnolo, il viaggio nel mondo dell’arrampicata inizia grazie al padre, che accompagna il dodicenne Ekaitz sulla cresta Txindoki, una delle culle iberiche del rock climbing. È la scintilla di una carriera divenuta pluridecennale, che lo ha reso negli anni uno degli arrampicatori spagnoli più stimati e poliedrici della sua generazione, nonché un vero “jolly” dell’alpinismo mondiale. Dal calcare al granito, dalle rocce sedimentarie al ghiaccio, Ekaitz ha assaporato con le dita e i piedi gli angoli più disparati del pianeta, alla costante ricerca di nuove pareti in cui immergersi.

Grazie alla sua straordinaria versatilità, è riuscito a raggiungere i massimi livelli dell’arrampicata, firmando numerosi 9a e 8b (alcuni dei quali a vista). I risultati di primo livello ottenuti in falesia si accompagnano a una collezione invidiabile di blocchi all’8b+, saliti principalmente nella palestra all’aria aperta della sua Etxauri. 

Alla base di un palmares così ricco c’è un approccio che vede il grado non come un’ossessione, ma come l’ennesima tappa di un percorso personale teso al miglioramento continuo. La filosofia di Ekaitz ruota attorno alla ricerca dell’essenza, all’esaltazione del gesto nella sua purezza, alla dedizione totale nello sport e alla connessione fisica e mentale con ogni appiglio. Una visione che trascende il singolo tiro e si riflette nelle vie multi-pitch, comprese quelle delle spedizioni alpinistiche più impegnative in Nepal o Kyrgyzstan

Anche quando non si sta allenando per la sfida successiva, Ekaitz è comunque in parete. Aprire o attrezzare nuove vie è il suo modo per contribuire allo sviluppo della disciplina tradizionale e della sua community. Si è occupato infatti della chiodatura di più di 800 vie, principalmente nelle falesie Basche e nei Pirenei senza farsi mancare qualche progetto ambizioso ai confini del mondo in Himalaya e sulla catena montuosa del Karakorum.

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QUATTRO CHIACCHIERE CON EKAIZ MAIZ

Quali sono le tue priorità durante le spedizioni?
In ogni spedizione mi assicuro di: riportare tutti i compagni a casa, riportare tutti a casa come amici e riportare tutti indietro con la firma sulla cima.

Come e quando hai deciso di dedicarti all’apertura di nuove vie in falesia o multipitch?
Quando ho iniziato ad arrampicare, ho avuto la fortuna di trovarmi in un ambiente in cui aprire e chiodare nuove vie era una cosa comune. Io ero uno di quelli che abbracciavano quella filosofia nei confronti dell'arrampicata e della montagna.
Ho anche avuto la fortuna di trovare pareti non ancora scalate dove poter chiodare e aprire nuove vie. Quindi è stata una costante nella mia vita, praticamente da quando ho iniziato ad arrampicare.


Qual è il tuo sogno verticale?
Solo uno? (ride). Attualmente il mio obiettivo principale è trovare una grande guglia in una valle sconosciuta e aprire una nuova via, dando il massimo, con una roccia e un tempo perfetti. Negli ultimi anni abbiamo seguito questa direzione e siamo stati vicini a realizzare questo sogno.

 

Hai tante esperienze sulle spalle, e sui polpastrelli. Quale ti è rimasta più impressa?

Il più bello da ricordare riguarda l’apertura di “Koliseum” sul Pic de las Taxeras con Mikel Zabalza. Eravamo super motivati, avevamo monitorato le condizioni del ghiaccio per due anni. Il giorno in cui finimmo la via non eravamo nemmeno sicuri di riuscire a scalare gli ultimi tiri. Abbiamo dato tutto quello che avevamo e raggiungemmo la cima alle 11:00 di sera e, per non farmi mancare nulla, il giorno dopo mi sarei dovuto trovare a Barcellona per lavoro…

Qual è il tuo prodotto Karpos preferito?
Se dovessi sceglierne uno per l’alpinismo sarebbe l’Alagna plus evo jacket, mentre mi trovo molto bene con i Noghera evo winter pants per la vita quotidiana.

HIGHLIGHTS

2024 Prima salita del Amaiur Peak (5.760 m) lungo la cresta nord-est (750 m, V+ M6), insieme a Joseba Iztueta. 
2024 Prima salita al Mun Brakk II (5.430 m) nella valle di Sosbun, Karakorum. Con Josu Linaza, Markel e Oier de la Fuente aprono una via nuova chiamata Izar gorri, mamuon betiko argi di 1.140 m, grado M4 / 7b in roccia. 
2020 Libera Bizi Bizitza! (310 m, 8b). 
2015 Apertura di "Bizi Bizitza!" - catena nord del Pico Oriental de la Cascada - Pirenei francesi, insieme ad Asier Luke.
2013 Ripetizione di "Harri Gosea" (9a) - Etxauri (Spagna).
2011 Prima ascensione di "Agur eta ohore" (300 m, 8a) sulla parete nord della Torre de Marboré (Pirenei di Huesca - Spagna) con Antton Zabala. 
2009 Prima salita di "Basapiztien eremua" (90m, 9a) - Etxauri (Spagna).


 

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