Giovane, energico e ambizioso, Victor Garcin è la stella nascente dell'alpinismo mondiale. Il francese classe 2000, proveniente dalla regione del Queyras, nel bel mezzo del dipartimento delle Hautes-Alpes (culla di alcuni dei massici più alti della nazione), ha la montagna nel sangue. Una passione, quella per le terre alte, coltivata fin da piccolo inerpicandosi con il padre sulle salite attorno a casa, alla ricerca di un punto di osservazione posto sempre più in alto. 

Il richiamo del dislivello si accompagna a un talento con pochi eguali, infatti si cimenta in alcune gare nazionali di alto livello, raccogliendo qualche soddisfazione soprattutto nelle specialità vertical e nella prova a squadre. A partire dal 2020, il transalpino segue l'istinto di esplorare i massicci che lo circondano, cimentandosi nell'alpinismo più puro. Alcune ripetizioni notevoli gli valgono l'ingresso nel GEAN (Gruppo Nazionale Eccellenza Alpinismo) della Féderation Française des Clubs Alpins et de Montagne, composto dall'elite del suo Paese. Attualmete, Victor Garcin è anche aspirante guida di alta montagna e maestro di sci.

Victor è un alpinista a tutto tondo, che vive la montagna a modo suo. Adora uscire dai sentieri battuti, sperimentare nuove vie frutto della sua immaginazione da esploratore visionario. Oltre che sull'apertura di nuove vie, l'attenzione di Victor è focalizzata sul cronometro. Come altri alpinisti della sua generazione, Victor predilige gli itinerari tecnici affrontati portando con sè il minor peso possibile, con l'obiettivo di stabilire un nuovo record di ascesa. A dispetto della giovane età, Victor sogna già in grande.

Tra le imprese compiute dal francese, spicca l'apertura di alcune vie eclatanti. nel maggio 24', durante la sua prima spedizione con il GEAN, Victor è riuscito nell'apertura di una nuova linea in misto di 800 m. sulla parete sud del massiccio del Nevado Copa, nelle Ande Peruviane, che si sviluppa fino ai 6188m della cima.

Nel dicembre 2024 ha invece chiodato e salito per la prima volta un'altra ambiziosa via sulla Barre des Ecrins, tra le montagne di casa. Ribattezzata "La Barretasse", si estende per 900m con un grado massimo di 6b+.
Nel proprio futuro Victor vede numerosi progetti, dalla ripetizione delle iconiche vie del Monte Bianco alla salita delle più alte montagne del globo. 
Nel 2025 tenterà la salita del Gasherbrum II, il primo 8000 della sua carriera, dove tenterà il record della salita dal campo base. Un'avventura all'insegna della velocità, del coraggio e dell'esplorazione!

Qual'è la parete più tecnica che hai salito fino ad ora; quella a cui sei più legato emotivamente; quella che sogni di raggiungere nei prossimi anni?

La più tecnica che abbia salito finora è “Pulsation”, sulla parete sud della Meije ED 7c+. Quella a cui sono più legato emotivamente è “A la sombra de la Duda”, sul Nevado Copa. Conserverò sempre un ricordo indelebile, la prima spedizione non si scorda mai! La salita dei miei sogni è invece “La direct de l'amitié” sulla parete nord delle Grandes Jorasses.

A quali alpinisti delle generazioni precedenti ti ispiri?  Ueli Steck mi ha ispirato molto. I suoi successi in pura ascesa hanno acceso i miei sogni. Ma è soprattutto l'approccio all'allenamento e alla preparazione della Swiss Machine che mi hanno impressionato.

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